Archivio mensile:gennaio 2011

Sant’Aituzza di Parrinello

SAVE THE DATE        MOSTRE: “Sant’Aituzza” di Parrinello, viaggio fotografico in bianco e nero per la “piccola” Agata

CATANIA, 25 gennaio 2011 –  Bianco e nero. Come i palazzi del centro storico di Catania, come la porta Garibaldi che a ovest della città sigla ogni giorno l’arancio dei tramonti etnei, come l’abito dei devoti di Sant’Agata, la patrona della città ai piedi dell’Etna celebrata ogni anno in febbraio da una grande festa popolare, un rito collettivo e trasversale  per centinaia di migliaia di persone.

Bianco e nero, su pellicola, è il linguaggio scelto dal fotoreporter Antonio Parrinello per la mostra, organizzata in collaborazione con l’Assessorato Comunale alla Cultura e ai Grandi Eventi, e ospitata nel Palazzo Platamone di Catania dal 31 gennaio al 20 febbraio 2011. S’intitola “Sant’Aituzza”, come il tenero e familiare appellativo con cui i fedeli si rivolgono alla Patrona, la fanciulla cristiana di nobile famiglia che nel 251 d.C., per sfuggire alle insidie del governatore Quinziano, fu arrestata e torturata: le venne strappato il seno prima di morire in carcere. In mostra trentacinque istantanee di medio formato (50×70) stampate su carta per un effetto molto più naturale. Lunedì 31 gennaio, ore 18, l’inaugurazione alla presenza del sindaco di Catania, Raffaele Stancanelli, dell’assessore comunale alla cultura, Marella Ferrera, e del commendatore Luigi Maina, cultore delle tradizioni agatine.

“Racconto la festa, i devoti, la gente comune – spiega Parrinello, fotoreporter e fotografo di scena per numerosi film – i ragazzini della Civita che con cassette da frutta costruiscono per strada le loro mini-candelore e già a dieci anni imitano i grandi. Li racconto con scatti realizzati con grandangolari che consentono di tener sempre dentro l’immagine la scenografia: i monumenti di Catania. Immagini raccolte nell’ultimo decennio e impresse su pellicola in bianco e nero: ho rinunciato volutamente alla plasticità e alla perfezione del digitale che appiattisce l’immagine per avvicinarmi quanto più possibile al reale”.

La mostra è supportata da un piccolo catalogo (Sintesi Editore) con la prefazione di Marella Ferrera e di Salvo Russo, artista e docente di pittura dell’Accademia di Belle Arti e dell’Università di Catania, e con il contributo del commendatore Maina. Sostengono l’iniziativa l’Autorità Portuale di Catania, il periodico Aliante, Strano Light Division, Pianeta Vacanze e Caltabiano & C.

“Sant’Aituzza” è visitabile a Palazzo Platamone tutti i giorni dalle 9 alle 13 e dalle 15.30 alle 19.30, le domeniche dalle 9 alle 13. Nei giorni 3, 4 e 5 febbraio – in occasione della festa della patrona – gli orari saranno 9-24. L’ingresso è gratuito.

Agathae di Modigliani un falso?

Qualcuno ne sa più di noi.

un falso?

L'opera incriminata Agathae un fallso di Modigliani?

In Dicembre abbiamo pubblicato sul nostro 095blog, il grande evento cultarale  in corso al Castel Ursino, sede della mostra d’arte dedicata al maestro Amedeo Modigliani ed intitolata Ritratti dell’ anima. Da allora l’utorevole critico d’arte Carlo Pepi ha iniziato a scrivere sul nostro blog, sull’autenticità delle opere dell’artista sopratutto sul nuovo inedito il ritratto della Santa della città appunto Agathae “Agata” presentata da Vittorio Sgarbi. La famiglia Modigliani ha avuto un legame con la città di Catania, ma pare che quest’opera sia un falso. Per questo abbiamo raccolto tutti i commenti del signor Pepi organizzandoli in unico blog.

Carlo Pepi è stato anche il fondatore della “Casa Natale Modigliani”, che aveva preso in affitto. Vi ha creato un centro studi con libri, documenti e materiali vari riguardanti l’attività dell’artista e vi ha realizzato numerose mostre. Per volonta’ di Jeanne Modigliani fece parte degli “Archivi Legali Modigliani” ma, nel 1990, ha dato le sue dimissioni, non condividendo i criteri di attribuzione e di autenticità delle opere stesse.

Il primo a scirvere su 095blog è un Disigner Franco Buffa:Spero che qualcuno ricordi ancora la famosa “burla dei Modì” – era il non lontano 1984 – quando un gruppo di studenti burloni fu protagonista della famosa beffa delle false teste di Amedeo Modigliani, scolpite e fatte ritrovare per puro divertimento nell’Arno, burla poi ampiamente confessata, in quell’occasione persero la faccia un numero incredibile di “studiosi” – critici d’arte, direttori di musi, ecc. per non mortificare nessuno, citerò semplicemente il grande Giulio Carlo Argan (passato a miglior vita), le cui competenze, ancora oggi nessuno oserebbe mettere in discussione, grande studioso dell’arte, che a suo tempo fece tremare studenti di liceo e universitari. Ciò premesso, voglio esprimere anche in questo caso il mio dissenso perché ancora una volta, non credo all’autenticità dello “inedito Ritratto di Agatae” – (la Santa Patrona di Catania) – “scoperto nel retro di una lettera indirizzata a Modigliani da un prelato di Noto”. Ad avviso di chi scrive, i tratti del disegno, sono dal punto di vista grafico, una enfatizzata caricatura dei tratti del vero Modigliani che abitualmente vediamo nell’opera del grande artista livornese, anche la firma sembra essere una copia non troppo ben fatta. In altre parole – scusatemi non credo all’autenticità di questa opera che sono convinto, farà soltanto la gioia del venditore che in lacrime la venderà, ma soltanto per arricchire il patrimonio della città di Catania.

e di seguito le repliiche del Critico Pepi

Nel 1990 lasciai gli Archivi Legali e la Casa Natale dell’Artista che avevo fondato e diretto poichè non condividevo l’autenticità di molte opere che gli altri tre membri andavano autenticando e pubblicando. A quando la verità…

Povero Modigliani, ridotto dopo la morte ad eseguire operucce di pessima qualità; è dal 1990 che lo predico, inascoltato, ai quattro venti.
E’ ormai troppo nota la mancanza di “occhio” da parte della critica e quindi i falsari hanno campo libero. Azi ci sono addirittura dei critici che riescono a vedere l’arte anche dove è del tutto assente. Ecco perchè furono prese per buone le sculture dei Fossi. Ma il colmo è stato quando sono uscite le tre autentiche e la critica le ha prese per false! Al peggio non c’è limite.

Almeno il titolo è molto appropriato: I ritratti dell’anima”. Infatti diverse oopere
ritengo siano state eseguite dall’anima di Modigliani poichè credo che le abbia eseguite dopo la morte. C’è un particolare da non sottovalutare: questa produzione non ha più la levatura artistica di quando era in vita.
A causa di questa mia convinzione, nel 1990 mi dimisi dagli Archivi Legali di cui facevo parte assieme a Parisot ed i due fratelli Guastalla; in quel contesto lasciai anche la Casa Natale dell’Artista che avevo fondato e diretto.
I critici non notano queste discrepanze ? Dove hanno la sensibilità e l’”occhio” ?

Quando seppi della mostra a Catania nel mese di ottobre, avvisai che Modigliani stava producendo più da morto che quanto era in vita.
Ora che la mostra è iniziata, ho avuto modo di vedere le riproduzioni di vari lavori (chiamarli “opere2 sarebbe offensivo per il grande Artista) in mostra ed è ben presente questa produzione post mortem.
Certo che clamorosa è la mancanza di occhio e di sensibilità artistica da parte dei professoroni e dei critici, i quali non riescono a distinguere un’opera d’arte da una porcheria: è come non riconoscere un cavallo da un mulo !
Del resto il caso delle sculture dei fossi non ha insegnato proprio nulla e così quando sono apparse le tre sculture ASSOLUTAMENTE AUTENTICHE salvate dalle macerie di Livorno da Piero Carboni, i soliti SOLONI, con sorprendente coerenza, non le hanno riconosciute ed io che le avevo autenticate, sono stato processato, riuscendo ancora per l’ennesima volta, vincitore.
Sono stanco di queste inutili vittorie e non per niente sono stato battezzato:
“Il Don Chisciotte dell’Arte”.

Ringraziamo il Signor Pepi per aver scritto sul nostro Blog:

Questo è il suo sito: http://casamuseopepi.eu/

altre notizie sul web: http://www.sicilydistrict.eu/index.php?page=leggi_news&cpage=news&n_id=2631

il signor sergio, grazie

sergio
antenore@hushmail.com
87.30.111.79

Penso che le osservazioni del dott. Carlo PEPI , forse il più acuto studioso di Modigliani, siano più che sensate.
E’ del tutto evidente che con il Ritratto di Agatae siamo di fronte ad un ennesimo falso . . .
Grazie per l’attenzione e cordialità, Sergio

il nostro sito web: http://www.ostellodelplebiscito.it/ostello-catania-hostel-sicily/